Le 10 regole per la formazione online. In questo particolare periodo, a causa delle restrizioni di sicurezza imposte dall’imperversare del COVID-19, l’intera formazione dell’Academy di m-Squared è stata trasferita totalmente on-line. Questo comporta sicuramente molti vantaggi, come la fruizione dell’offerta formativa comodamente da remoto e un notevole risparmio di tempo, costi ed energie, ma nasconde però anche delle insidie.

Per questo, noi di m-Squared abbiamo pensato di elaborare una netiquette contenente le “10 regole d’oro” per beneficiare al massimo dell’esperienza “smart” di formazione in modalità e-learning, e farla funzionare al meglio, riducendo sempre più il divario tra “aula reale” e “aula virtuale”:

  • WebCam e microfono del PC sempre accesi:

    E’ fondamentale che sia il docente del corso, che gli iscritti alla giornata formativa tengano audio e videocamera del proprio computer sempre accesi: questo consentirà di non perdere l’interazione visiva tra le parti, agevolando il dialogo e lo scambio. Dimostrare di esserci, e avvertire che anche l’altro è presente e vicino, seppur lontano, influenza in maniera straordinaria l’intera esperienza.

  • Attenzione al linguaggio non verbale:

    Si tratta di una componente da valorizzare in particolare nell’impersonale contesto dell’ “aula virtuale”.  Vedendo il volto dei partecipanti in webcam, il docente riceverà delle indicazioni importanti in termini di gestione del corso e dell’aula; allo stesso modo, i partecipanti potranno leggere nelle espressioni e nella mimica del docente ben più di quanto egli stesso stia spiegando. Non è possibile “non comunicare”, neppure nel mondo virtuale!

  • Strutturazione del corso in diverse unità con test al termine di ogni modulo:

    Un corso di 8 ore particolarmente tecnico può risultare “pesante” da fruire in modalità “flusso di coscienza joyciano senza soluzione di continuità”. Per questo, per accertarsi che la platea rimanga “sul pezzo”, è caldamente consigliabile dividere il corso in diverse aree tematiche, al termine delle quali si somministrerà ai partecipanti un breve test di valutazione. La mente umana funziona per categorie: dividere un corso per argomenti ne renderà più semplice la fruizione.

  • Brevi pause per inframezzare la giornata (con webcam e microfono spenti):

    Ogni 2 ore circa, è caldamente consigliato al formatore di concedere una pausa ai corsisti, un po’ come si fa con gli studenti a scuola. Oltre alla pausa pranzo, è senz’altro benefico per i partecipanti potersi godere un caffè “virtuale” in tarda mattinata o a metà pomeriggio, per poter ricaricare le batterie riposando la mente, in modo da “rientrare” poi in aula più concentrati e predisposti all’apprendimento. N.B: E’ opportuno ricordarsi di disattivare microfono e webcam durante queste pause “caffè” o “bagno”, di modo da evitare spi acevoli intrusioni nella propria privacy (E.G : Performance sulla scia dei cosiddetti video “mukbang”, in cui ci si divora un gigantesco panino con frittata e mortadella emettendo ogni sorta di rumore possibile, telefonate sospirose con la fidanzata malinconica di turno, sessioni di restauro make-up che nemmeno le beauty guru americane e via discorrendo). Fermarsi a sostare, per ripartire al meglio!

  • Intervenire con proattività:

    Per alcune persone, il fatto di essere a casa propria e non in un’aula adibita al training, può rappresentare un deterrente in termini di proattività e partecipazione. In realtà, rimane cruciale cercare di sfruttare la giornata formativa al meglio. Per questo motivo, l’invito è di intervenire portando la propria esperienza e opinione, in modo da innescare un dialogo soddisfacente con l’aula virtuale. Ogni corso, in fondo, è come l’acqua: cambia forma a seconda del contenitore in cui viene inserito.

  • Porre domande e richiedere chiarimenti:

    Non bisogna avere paura di alzare la mano e interrompere il flusso del corso qualora alcuni concetti non risultassero chiari o se sorgessero delle esigenze di approfondimento. Il corso deve risultare utile e formativo per i partecipanti, e le domande di ciascuno possono essere utili a tutti! Va ricordato che il docente è una risorsa preziosa cui si può attingere in quel momento, anche se non lo si può vedere e ascoltare dal vivo. E’ presenza nonostante l’assenza: questo il magico gioco della virtualità.

  • Stimolare il dialogo e l’interazione:

    Qualora l’aula sia particolarmente intimidita dal contesto virtuale della formazione, sta al padrone di casa, al docente, far sì che i partecipanti si sentano a proprio agio, e liberi di interagire. Alcuni escamotage interessanti consistono nel far seguire ad alcune spiegazioni particolarmente complesse le domande “Tutto chiaro?” “Avete capito?” “Volete aggiungere qualcosa?”, oppure ancora, stimolare il dialogo rivolgendosi direttamente ad un partecipante “Dr.ssa Rossi, nella sua azienda come funziona questo particolare processo?”, interpellando poi di volta in volta tutti i corsisti. Queste semplici strategie spesso portano alla creazione di un dialogo che coinvolge l’intera aula. Minimo sforzo, massimo risultato.

  • Non estraniarsi, ma mantenere alta l’attenzione con autodisciplina:

    In un contesto di formazione virtuale, può essere alta la tentazione di distrarsi, paventando un’attenzione che in realtà è già crollata ai minimi storici. L’estraniazione, la distrazione e la fruizione passiva di un training sono i nemici principali della crescita, dell’autosviluppo e dell’apprendimento: per questo è fondamentale esercitare un’importante autodisciplina, per evitare di sprecare la giornata formativa con risvolti controproducenti non solo per se stessi, ma anche per l’azienda di appartenenza. E’ come ricevere un regalo di valore e lasciarlo nel cassetto. Carpe Diem!

  • Dare e ricevere feedback:

    Questo punto, rilevante nella formazione tradizionale, diventa addirittura cruciale nella formazione virtuale: è importante tanto che il docente richieda un feedback sulla propria performance, quanto che l’aula fornisca una valutazione del corso in termini di efficacia e utilità. Il contesto virtuale può scoraggiare le persone dall’intervenire quindi è molto importante comprendere quale sia la reale impressione che il corso ha lasciato sull’aula, di modo da individuare i punti di forza da perpetuare, e quelli di debolezza su cui lavorare. La valutazione come strumento di miglioramento e sviluppo continuo.

  • Rispetto: no alla de-responsabilizzazione:

    Occorre tenere a mente che, nonostante la location informale dalla quale seguiamo il corso (la poltrona gialla dell’IKEA del salotto con il gatto soriano acciambellato sullo schienale o il divano letto nella camera degli ospiti con la federa a fiori della nonna Carmela) stiamo sempre presenziando ad un corso aziendale, tenuto da un esperto del settore. Lo stesso vale per il formatore, che sta tenendo un corso per professionisti qualificati. Il rispetto tra le parti è fondamentale, e non è accettabile dimenticarsi di essere responsabili della propria buona condotta. Lo stesso vale per l’abbigliamento: non si esige che ci si presenti in giacca e cravatta o tailleur, ma sicuramente non in pigiama, accappatoio o vestaglia. Si tratta di norme di comune buon senso. Non agire come se si fosse “a casa propria”, anche se in sostanza lo si è!

Attenendosi a queste semplici regole, sarà possibile trarre il massimo dall’esperienza formativa, sia per il docente che per l’aula. Cambiano i tempi e gli strumenti, ma i contenuti e l’esperienza restano di valore!

Giovanna Cappelletti | Marketing & Communication Specialist 

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Published On: Maggio 7th, 2020Categories: In evidenza

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