L’analisi del Rischio: lo strumento ideale per affrontare la “sfida delle Nitrosammine”

Dal 26 settembre 2019 l’Agenzia europea per i medicinali (EMA) ha inviato un avviso ai titolari dell’autorizzazione all’immissione in commercio di farmaci. Si chiede di riesaminare i loro medicinali per uso umano contenenti API sintetizzate chimicamente sul potenziale rischio di contenere quantità tossiche di nitrosammine. FDA e Health Canada sembrano essere in linea con l’EMA sulla pertinenza del problema. L’EMA è altresì  finora, l’unica agenzia che ha pubblicato linee guida dettagliate.

I titolari dell’autorizzazione all’immissione in commercio devono affrontare la sfida di rivedere i loro prodotti farmaceutici sulla possibile presenza di nitrosammine. Secondo il più recente approccio dell’analisi di rischio, questo stesso sembrerebbe lo strumento migliore per produttori di farmaci per assicurarsi di mantenere l’autorizzazione in commercio dei propri prodotti.

Un approccio multidisciplinare che coinvolge esperti di formulazione, controllo qualità, assicurazione qualità e affari regolatori, è essenziale per soddisfare questo requisito dell’EMA e garantire il controllo della presenza di nitrosammine nei medicinali per uso umano.

Il team di esperti dovrebbe lavorare fianco a fianco per denotare i punti critici e tossicologici dei propri processi, rispetto alla sicurezza del prodotto finale. Il tutto sotto il coordinamento di un ottimo design di studio e di approccio al rischio pianificato in ogni suo passaggio e tempistica.

Di conseguenza la ricerca delle nitrosammine può rivelarsi uno sforzo significativo per tutte quelle aziende farmaceutiche con un ampio portafoglio di prodotti con API sintetizzate chimicamente; Parallelamente alle risorse per lo studio richiesto dall’ EMA è necessario un attento monitoraggio per prevenire carenze nel processo produttivo standard.

Vediamo insieme alcune fasi di questo percorso e una possibile strategia di approccio all’analisi dei prodotti mediante una visione globale dell’assessment generale per stilare la priorità di rischio rispetto ai processi con possibile presenza di nitrosammine:

  1. Analisi dei prodotti mediante screening delle informazioni tossicologiche già comunicate;
  2. Analisi di rischio sui prodotti con maggiore probabilità di contenuto elevato di nitrosammine;
  3. Trovare il pool di prodotti da analizzare ad alto rischio entro sei mesi;
  4. Individuare il razionale per cui gli altri prodotti sono ritenuti non prioritari.

Le strategie indicate devono ovviamente incontrare le esigenze degli enti regolatori. Infatti durante la valutazione del rischio i titolari dell’autorizzazione all’immissione in commercio dovrebbero dare la priorità ai prodotti, al fine di stabilire la sequenza in cui i loro prodotti devono essere valutati. La valutazione del rischio di tutti i prodotti dovrebbe essere conclusa, al più tardi, entro 6 mesi dalla pubblicazione della notifica EMA. Se venisse identificato un rischio di presenza di nitrosammine a seguito della valutazione, l’azienda autorizzata a produrre deve effettuare alcuni test di conferma utilizzando metodi validati e sensibili.  Il tutto, in conformità con la classificazione delle priorità derivante dalla valutazione del rischio condotta.

A seguito della conferma dei test e della comunicazione agli enti regolatori dei prodotti a più alto rischio, i test per i prodotti a più basso rischio di contenere nitrosammine devono essere conclusi entro 3 anni dalla pubblicazione della notifica EMA o in un momento precedente se altrimenti giustificato.

I titolari dell’autorizzazione all’immissione in commercio devono informare immediatamente le autorità competenti se i test confermano la presenza di un’impurità da nitrosamina. Questo, indipendentemente dalla quantità rilevata e dovrebbero richiedere una variazione in modo tempestivo per introdurre eventuali modifiche richieste, come una modifica del processo di fabbricazione o modifiche alle specifiche del prodotto.

In tutte le fasi, i tempi dovrebbero essere ridotti e le autorità immediatamente informate se i risultati indicano un rischio immediato per la salute pubblica.

L’EMA fa appello alle responsabilità del titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio come fondamento logico per le rigorose scadenze di attuazione, ricordando esplicitamente al titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio che il controllo delle impurezze rientra già nell’ambito delle loro responsabilità, ai sensi dell’attuale direttiva 2001/83 / CE (vedere il paragrafo “Responsabilità dei titolari dell’autorizzazione all’immissione in commercio” nella sezione ” Informazioni sulle nitrosammine per i titolari di autorizzazioni all’immissione in commercio EMA / 189634/2019 “).

Pertanto, indipendentemente dall’impatto per le aziende, l’EMA ha emesso una chiara dichiarazione, con scadenze specifiche, che probabilmente non verranno prorogate, dato il punto di vista adottato che il controllo delle nitrosammine (e di tutte le impurezze in generale) rientra già nel MAH e non è quindi considerato come un nuovo requisito.

La chiave del successo in questo ambiente regolamentato, ma complesso, consta in un programma orientato ai risultati fin dal primo giorno, facendo uso di una strategia basata sull’analisi del rischio e sulla coordinazione di tutte le figure esperte del processo di produzione.

 

Claudia Guidotti | Senior Consultant

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Published On: Novembre 28th, 2019Categories: In evidenza, Quality QA-QC, Regolatorio, Validation

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